domenica 24 ottobre 2010

Antidepressivo inefficace e potenzialmente dannoso

Un articolo pubblicato da pochi giorni sul British Medical Journal solleva inquietanti interrogativi sull'efficacia di un farmaco antidepressivo e nel contempo avanza dubbi sulla modalità di pubblicazione dei risultati degli studi sui farmaci.
La ricerca, condotta da studiosi del German Institute for Quality and Efficiency in Health Care, rivela che la reboxetina, un antidepressivo prodotto dalla Pfizer, sarebbe inefficace e potenzialmente pericoloso.
Nell'articolo i ricercatori evidenziano che quasi i tre quarti dei dati sui 4.098 pazienti che hanno preso parte ai trial su reboxetina non sono stati ancora pubblicati.
Secondo i ricercatori tedeschi, diretti da Beate Wieseler e Thomas Kaiser, i dati pubblicati fino ad ora tendono a sovrastimare i benefici e a sottostimare i potenziali pericoli del farmaco.
La prassi di pubblicare solo i risultati positivi degli studi oltre ad essere scientificamente scorretta non consente a medici e pazienti una scelta consapevole.


References:
Eyding D, Lelgemann M, Grouven U, et al. Reboxetine for acute treatment of major depression: systematic review and meta-analysis of published and unpublished placebo and selective serotonin reuptake inhibitor controlled trials. BMJ 2010;341:c4737.


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sabato 9 ottobre 2010

La fine della Sibutramina

La compagnia che produce il farmaco, la Abbott Laboratories, ha deciso "volontariamente" di ritirare il prodotto dal mercato Canadese e Americano. E' stata così messa la parola fine ad un farmaco inutile e dannoso.


Drug Safety and Availability FDA Drug Safety Communication: FDA Recommends Against the Continued Use of Meridia (sibutramine)


Vedi il profetico post scritto in settembre

lunedì 4 ottobre 2010

Siamo quello che ricordiamo

Il Nobel Kandel a BergamoScienza
Conferenza del fondatore delle neuroscienze moderne


E. Kandel e E. Boncinelli

Introdotto da Edoardo Boncinelli, Presidente Comitato Scientifico BergamoScienza, Kandel nella sua lectio magistralis ha ripercorso la storia delle neuroscienze dalla frenologia alla biologia molecolare.


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Voce - Siamo quello che ricordiamo

sabato 2 ottobre 2010

L'inquinamento aumenta il rischio diabete

Scoperto legame fra polveri sottili e insorgenza di diabete

Lo studio, condotto negli Stati Uniti, si è concentrato sul particolato più fine (conosciuto come PM2.5) a cui già si attribuiscono patologie respiratorie e cardiovascolari. I dati, pubblicati nel numero di ottobre della rivista Diabetes Care, evidenziano un aumento di oltre il 20% nella prevalenza del diabete nelle aree urbane dove la presenza di PM2.5 è maggiore. Il legame fra questa forma di inquinamento e diabete si è mantenuto anche dopo aver rimosso l’influenza di altri fattori di rischio come l’obesità e l’etnia.


References:
J. S. Brownstein, et al. Association Between Fine Particulate Matter and Diabetes Prevalence in the U.S.. Diabetes Care, 2010; 33 (10): 2196


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