L'ictus cerebrale è la seconda causa di morte nel mondo (5,4 milioni di vite all'anno) e rappresenta la patologia più invalidante con costi per la società elevatissimi (che si stimano per il periodo 2005-2050 superiori a 2 trilioni di dollari nei soli Stati Uniti).
Una recente meta-analisi, basata su dati provenienti da diversi studi per un totale di 195.000 persone, mostra un evidente effetto protettivo del consumo regolare di tè. Le persone che consumano almeno 3 tazze di tè al giorno (non è importante se nero o verde) hanno il 21% in meno di rischio di subire un ictus. Questi dati, che gli autori auspicano siano verificati da un trial clinico randomizzato, dovrebbero comunque incoraggiare le persone a raggiungere la soglia minima di consumo (visti anche gli innumerevoli effetti positivi legati al consumo di tè*).
Per correttezza segnalo che lo studio è stato supportato dal “Lipton Institute of Tea” e condotto dall' University of California, Los Angeles (UCLA). Personalmente ritengo comunque che siano più affidabili i dati provenienti da studi supportati da istituti di questo tipo che, pur avendo un interesse in un determinato campo, non hanno il monopolio dell'oggetto dello studio, cosa che avviene invece per le case farmaceutiche.
* segnalo ad esempio questo recentissimo studio che dimostra un effetto protettivo del consumo di té sul diabete nella popolazione anziana.
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