Un corretto regime alimentare parte dalla qualità dei cibi, questa è la prima cosa che sottolineo quando i pazienti mi richiedono una dieta. Un recente articolo apparso sull' European Journal of Clinical Nutrition avvalora ulteriormente questo approccio. Studiosi del Karolinska Istitutet di Stoccolma hanno preso in considerazione una coorte di più di 40.000 persone, seguite per quasi 8 anni, che avevano risposto ad un questionario in merito alle abitudini alimentari. L'analisi prevedeva la valutazione dell'assunzione di 36 cibi raccomandati (13 ortaggi, 6 frutti, 7 prodotti a base di cereali, 5 tipi di pesce e frutti di mare, 3 prodotti lattiero-caseari a basso tenore di grassi , frutta a guscio e l'olio d'oliva) e 16 cibi non raccomandati (3 prodotti a base di carne rossa , 5 prodotti trasformati a base di carne, 3 prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi, pane bianco, dolci, patate fritte, maionese e gelati). L'analisi dei dati ha evidenziato come gli uomini con un consumo di 28 o più alimenti raccomandati, da 1 a 3 volte al mese, hanno un tasso di mortalità per qualsiasi causa inferiore del 19 per cento e un tasso di decesso cardiovascolare inferiore del 29 per cento rispetto agli uomini che si cibano con alimenti poco raccomandati. Fra le persone che assumono cibi poco raccomandati quelli con un consumo più alto e frequente hanno un ulteriore aumento di più del 2o% del rischio di mortalità rispetto agli uomini che assumono gli alimenti sconsigliati in misura meno frequente.
Secondo gli autori dello studio non solo la frequenza di assunzione ma anche la varietà dei prodotti alimentari sani è importante per il benessere. Questa è un'altra cosa che sottolineo sempre ai miei pazienti, il passaggio da una dieta monotona (dove i medesimi cibi si ripetono ogni giorno) ad una dieta circolare (dove vi è una rotazione di cibi salutari) apporta sempre benefici perché vi è da un lato minor rischio di deficit di micronutrienti e dall'altro minor rischio di accumulare sostanze tossiche.
Diet quality and mortality: a population-based prospective study of men.
European journal of clinical nutrition 2009;63(4):451-7.
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