domenica 21 dicembre 2008

heart–brain connection

Nella mia pratica clinica mi capita a volte di utilizzare un apparecchio di neurofeedback basato su di una particolare analisi della frequenza cardiaca che permette di monitorare la condizione psicofisiologica del paziente. Questa metodica si fonda sulla possibilita' che fra cuore e cervello vi sia una comunicazione bidirezionale e quindi una reciproca influenza. Questa nozione non è nuova, già nel 1863 Claude Bernard in una lettura alla Sorbona avanzò questa idea.
Uno special issuedal titolo "The Inevitable Link between Heart and Behavior: New Insights from Biomedical Research and Implications for Clinical Practice" della rivista Neuroscience & Biobehavioral Reviews fa il punto attuale degli studi in questo campo. Questo numero monografico è basato su di una serie di letture tenute presso l'Ettore Majorana Center for Scientific Culture in Erice nel 2007 ed è dedicato alla memoria del Prof. Alberto Malliani che è stato un pioniere in questo campo ma anche un docente capace di trasmettere il vero senso della medicina (ricordo ancora le sue lezioni quando ca. 15 anni frequentavo l'Ospedale Sacco di Milano).

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