In uno studio recentemente pubblicato sul BMJ Kaare Christensen e colleghi della University of Southern Denmark hanno valutato 1.826 gemelli di età 70 e + conducendo una batteria di prove fisiche e cognitive, nonché esami del sangue per misurare la lunghezza dei telomeri. I registri di morte sono stati utilizzati per monitorare la sopravvivenza dei gemelli nel corso di un periodo di sette anni. Un gruppo di valutatori ha valutato i gemelli per la loro età percepita attraverso delle fotografie dei volti dei soggetti. L'équipe ha scoperto che l'età percepita era significativamente associato con la sopravvivenza e la durata della vita. Hanno inoltre scoperto che l'età percepita era in rapporto con il funzionamento fisico e cognitivo, così come con la lunghezza dei telomeri dei leucociti. Inoltre i ricercatori hanno trovato che maggiore è la differenza di età percepita all'interno di una coppia di gemelli tanto più probabile è che il gemello che sembrava più vecchio muoia prima.
Le conclusioni dell'articolo sono
"L'età percepita, che è ampiamente utilizzata dai medici come indicazione generale di salute di un paziente, è un robusto biomarker di invecchiamento che predice la sopravvivenza tra i soggetti di età ≥ 70 e correla con importanti fenotipi dell'invecchiamento funzionali e molecolari".
Kaare Christensen, Mikael Thinggaard, Matt McGue, Helle Rexbye, Jacob v B Hjelmborg, Abraham Aviv, David Gunn, Frans van der Ouderaa, James W Vaupel. Perceived age as clinically useful biomarker of ageing: cohort study. BMJ 2009;339:b5262.
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