mercoledì 15 dicembre 2010

Immaginare di mangiare, un sostituto per l'esperienza reale?

Uno studio condotto da ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh e pubblicato sulla rivista Science mostra che immaginare di mangiare un determinato cibo riduce il consumo effettivo di quel cibo. Questa scoperta capovolge ipotesi vecchie di decenni per le quali il pensare a qualcosa di desiderabile era la miccia che ne faceva aumentare il consumo.
Secondo gli autori cercare di sopprimere il pensiero di qualcosa che si desidera, nella speranza di diminuirne la voglia, è una strategia fondamentalmente sbagliata. Al contrario, pensare intensamente ad un alimento può ridurne il suo consumo.
L'azione (immaginata) di mangiare un certo cibo indurrebbe infatti un fenomeno di abituazione sovrapponibile all'appagamento messo in atto dal cervello per evitare di mangiare troppe porzioni di qualcosa che ci piace.
Carey Morewedge, primo autore dello studio, nel commentare i risultati evidenzia come questa scoperta potrebbe essere utile per approntare metodiche che aiutino le persone a fare scelte di vita più salutari riducendo, ad esempio, il consumo di cibi non sani, droghe e sigarette.

Reference:
Morewedge CK, Huh YE, Joachim Vosgerau J
Thought for Food: Imagined Consumption Reduces Actual Consumption
Science 10 December 2010:Vol. 330 no. 6010 pp. 1530-1533

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