Secondo gli autori cercare di sopprimere il pensiero di qualcosa che si desidera, nella speranza di diminuirne la voglia, è una strategia fondamentalmente sbagliata. Al contrario, pensare intensamente ad un alimento può ridurne il suo consumo.
L'azione (immaginata) di mangiare un certo cibo indurrebbe infatti un fenomeno di abituazione sovrapponibile all'appagamento messo in atto dal cervello per evitare di mangiare troppe porzioni di qualcosa che ci piace.
Carey Morewedge, primo autore dello studio, nel commentare i risultati evidenzia come questa scoperta potrebbe essere utile per approntare metodiche che aiutino le persone a fare scelte di vita più salutari riducendo, ad esempio, il consumo di cibi non sani, droghe e sigarette.
Reference:
Morewedge CK, Huh YE, Joachim Vosgerau J
Thought for Food: Imagined Consumption Reduces Actual Consumption
Morewedge CK, Huh YE, Joachim Vosgerau J
Thought for Food: Imagined Consumption Reduces Actual Consumption
Science 10 December 2010:Vol. 330 no. 6010 pp. 1530-1533
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